Bauli in piazza: tanti artisti sono scesi in piazza a Roma per difendere i diritti dei lavoratori dello spettacolo, fermi da oltre un anno per la pandemia da Covid.
Da Renato Zero a Emma Marrone, da Alessandra Amoroso a Diodato, passando per Manuel Agnelli, Fiorella Mannoia, Max Gazzè, Daniele Silvestri e tanti altri. Il gotha della musica italiana è sceso in piazza a Roma sabato 17 aprile 2021. In piazza del Popolo, mille bauli sono stati disposti sotto la salita del Pincio per far sentire il grido disperato di migliaia di persone, rimaste senza lavoro a causa della pandemia da Covid. Un segnale mediatico importante per cercare di far sentire la voce di tantissime persone, rimaste indietro nei programmi di governo per la ripartenza.
Bauli in piazza: la manifestazione a Roma
Il presente dello spettacolo è tutto da scrivere, le prospettive di ripartenza sembrano essere ancora in secondo piano nelle agende della politica italiana, con molti tour rinviati al 2022 e pochi appuntamenti già previsti per il 2021. Una situazione che sta mettendo con l’acqua alla gola migliaia di persone.
Spiegano gli organizzatori: “Il tempo della farsa è finito e anche la nostra pazienza”. Hanno quindi chiesto immediata istituzione di un fondo da erogare in soluzioni mensili a tutti i lavoratori e le lavoratrici, per un sostegno economico immediato alle imprese della filiera e un tavolo con i ministri per stabilire un modello di graduale ripartenza.
Da Emma a Alessandra Amoroso: i cantanti sfilano per i lavoratori
Alla manifestazione del 17 aprile hanno partecipato tantissimi big della musica italiana, per dare forza al messaggio dei lavoratori dello spettacolo. Tra questi Renato Zero, che ha dichiarato che la musica ha sempre guarito i cuori di tutti, mentre Emma ha affidato le sue parole a Instagram: “È fondamentale sostenere tutti gli operatori dello spettacolo nella loro battaglia affinché vengano ascoltati!“.
Parole simili da parte di Alessandra Amoroso, Manuel Agnelli e Max Gazzè, vicini all’organizzazione della manifestazione. Lo stesso cantautore romano ha gridato a gran voce che il settore culturale e creativo da tempo necessita di una riforma strutturale e di un cambio di percezione che permetta di riconoscere il suo valore artistico, produttivo e sociale, visto che fino a oggi i lavoratori dello spettacolo sono stati sottostimati dalle istituzioni. Di seguito il post di Emma:
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